Data di Realizzazione | 1914 |
Dimensioni | 38,5 x 30 cm |
Tecnica | Tempera, penna, polvere di mica e carta incollata su cartoncino |
Dove si Trova | Collezione Penny Guggenheim, Venezia |
Caratteristiche chiave
- Carrà realizza l’opera dopo l’attentato del 28 giugno 1914 all’Arciduca Francesco Ferdinando
- La composizione è realizzata con la tecnica del collage unendo parole formate da caratteri e colori diversi. Le parole protagoniste sono di propaganda per entrare in guerra con l’Austria
- La scena è riempita da fogli stracolmi di parole che non lasciano spazio né ad elementi del paesaggio né a persone
- L’opera allude al desiderio degli italiani di entrare in guerra contro l’Austria
Storia
Carlo Carrà realizza Manifestazione Interventista dopo l’attentato e l’uccisione dell’Arciduca Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914.
Curiosità: il titolo dell’opera in origine era Dipinto parolibero (Festa patriottica). Carrà si era ispirato alla tecnica delle Parole in libertà di Tommaso Marinetti, utilizzando parole composte da caratteri diversi con ogni dimensione, eliminando punti, virgole ed altri elementi di sintassi, andando a creare dei messaggi unici su giornali e carta stampata.
Quest’opera è una delle ultime che Carrà realizza prima di dedicarsi alla Metafisica (producendo poi grandi capolavori come La musa metafisica di cui abbiamo parlato qui).
Descrizione
Protagonisti dell’opera sono una serie di fogli di propaganda lanciati da un aereo su Piazza Duomo a Milano.
I foglietti occupano tutta la superficie, non lasciando spazio né a uomini né ad elementi del paesaggio.
I volantini nel cielo formano un’immagine astratta che disposti in modo così caotico ricordano una grande folla in movimento durante una protesta.
Ma guardando con attenzione è possibile tracciare più di una struttura della scena.
Al centro c’è un cerchio da cui partono dei raggi.
Tracciando il contorno di alcuni dei volantini più grandi sembra anche che si veda l’elica di un aereo.
E l’andamento dell’opera indica anche la presenza di una spirale che si allarga lungo tutta la scena.
Per ottenere questo risultato Carrà usa la tecnica del collage, aggiungendo “pezzi” diversi in ogni parte dell’opera.
Guardando da più vicino si vedono scritte con parole di propaganda. Si legge:
- Esercito
- Evviva
- Abbasso
- Strada
- Rumori
- Italiana
- Echi
L’artista usa soprattutto colori caldi, tra cui giallo, marroncino e rosso (ma ci sono anche alcune tracce di nero).
In basso ed a sinistra ci sono un paio di bandiere dell’Italia.
Significato
Come suggerisce il titolo dell’opera, il lavoro di Carrà riguarda la manifestazione delle persone che volevano dichiarare guerra all’Austria dopo gli eventi del 1914.
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