Data di Realizzazione | 1911 |
Dimensioni | 79,7 x 109,1 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Gemeentemuseum Den Haag, l’Aia |
Caratteristiche Chiave
- Con questa tela Mondrian punta a rappresentare l’albero non in modo realistico, ma puntando all’essenza della sua forma, semplificandolo
- Elimina qualsiasi traccia di colore giocando soltanto con più tonalità di grigio per ottenere un risultato sintetico
- Non c’è profondità nella scena, albero e sfondo sono sullo stesso livello ed a separare cielo e terra c’è soltanto una linea tratteggiata
Storia
Piet Mondrian nel 1911 decide di visitare Parigi, una delle città d’arte moderna più importanti di sempre.
E realizzerà l’albero grigio poco prima di trasferirsi qui.
È arrivato in città nella primavera del 1911 e decide di passare qui il resto dell’anno.
Ha deciso: vuole diventare un artista in tutto e per tutto.
Ha 40 anni ed è già uno dei migliori artisti paesaggisti olandesi, senza contare che è stato protagonista di una mostra di grande successo.
Il momento esatto in cui ha dipinto questa tela è poco prima del suo trasferimento a Parigi, in un momento di pieno caos.
E questo cambiamento si vede sulla tela.
Scompaiono i colori intensi e pieni di vita che hanno caratterizzato le sue opere precedenti lasciando spazio a nero, bianco e grigio.
Sta tornando indietro alle basi del disegno.
Merito anche del successo che sta avendo il Cubismo in quegli anni a Parigi.
In città non si parla d’altro.
Albero grigio è una tela che faceva parte della collezione di Salomon B. Slijper, il quale poi l’ha donata al Gemeentemuseum Den Haag, dove si trova oggi.
Descrizione
Il protagonista è un albero con i rami che vanno in più direzioni.
Ma non sono rami dettagliati, piuttosto sono delle linee sottili che assomigliano ai rami di un grande albero senza foglie.
Al centro il tronco è fatto come una curva grigia che tende verso sinistra.
Il suolo è separato da una sottile linea scura tratteggiata che lo distingue a malapena dal cielo.
Ha ridotto l’albero ad una forma semplice ed essenziale (seguendo l’esempio di Cézanne).
Mette da parte il colore e le sue variazioni (come accade in Albero rosso, dove rimaneva soltanto il blu del fondo, il nero per le linee di disegno ed il rosso per l’albero).
Qui non c’è alcuna tonalità brillante, l’albero, unico protagonista, è realizzato con una serie di segni neri che costituiscono i rami.
Le pennellate sono cariche di colore non diluito ed i rami non sono disposti in modo naturale, ma ha calcolato la posizione di ciascuno per rendere la scena piena.
Anche se l’obiettivo di Mondrian è ottenere una scena sintetica, in realtà il colore non ancora uniforme rende la scena ancora naturale.
Poi non c’è profondità nella scena: albero e sfondo sono sullo stesso livello, così come il prato ed il cielo sono a malapena separati da una linea.
L’albero è al centro della composizione ed è possibile suddividere la sua forma in più fasce, dove ci sono dei rami più curvi, altri più fitti ed altri orizzontali; nella parte alta invece, le curve si comportano all’esatto opposto: vanno verso l’alto, sono ampie ed aperte.
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