Immagine con scritto “Il volto della guerra”
Data di Realizzazione | 1940 |
Dimensioni | 64 x 79 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Museum Boijmans Van Beuninge, Rotterdam |
Caratteristiche Chiave
- Dalí realizza quest’opera allo scoppio della 2° Guerra Mondiale e la dipinge per denunciare la violenza dei conflitti che hanno da sempre accompagnato l’umanità
- Il protagonista è un volto distrutto con gli occhi e la bocca pieni di teschi e con dei serpenti che lo circondano (sono simboli ripugnanti che alludono alla morte ed all’orrore della guerra)
Storia
Con quest’opera Dalí rappresenta la distruzione causata dalla guerra.
Altre volte riprenderà questo tema nei suoi lavori (come nella Disintegrazione della Persistenza della Memoria).
Ha dipinto questa tela allo scoppio della 2° Guerra Mondiale.
In quegli anni Dalí si trova negli Stati Uniti per sfuggire a questo conflitto e realizza Volto della Guerra non solo per denunciare questa imminente guerra, ma per la guerra in generale, che sta sempre al centro dell’umanità.
Una volta completato il lavoro, la curatrice Renilde Hammacher suggerisce di comprare il dipinto da un collezionista francese nel 1971.
Oggi è esposta al Museum Boijmans Van Beuninge di Rotterdam.
Descrizione
Il protagonista dell’opera è un enorme volto spaventoso con la pelle scura distrutta dal dolore e dalla disperazione.
Non si capisce se sia un uomo o una donna.
Ha gli occhi e la bocca pieni di teschi, i quali, al loro interno ne hanno altri ancora.
Da dietro la testa spuntano dei serpenti che vengono in avanti ed avvolgono il viso, entrando negli occhi ed altri vanno a terra.
Sono tutti simboli di disgusto e ripugnanti e che rappresentano alla perfezione l’orrore della guerra.
Sulla destra della scena c’è una roccia con l’impronta di una mano.
Per realizzare questa scena surreale, Dalí usa soprattutto colori caldi (ocra-arancione per il suolo del deserto, colori bruni per il volto protagonista, per le rocce) con l’unica eccezione del cielo, reso con un azzurro turchese.
I colori sono importanti perché Dalí li usa per mettere in risalto il viso rispetto a tutta l’opera che lo circonda.
L’ombra del volto suggerisce che la luce arriva da destra.
Alle sue spalle, cielo e terra sono separati da un’evidente linea d’orizzonte.
A dare un senso di profondità alla scena ci pensano alcuni particolari:
- Le rocce in alto a destra che coprono una piccola parte del volto del protagonista, indicando che questo si trova in secondo piano
- Le tracce sulla sabbia sul lato destro della scena
Tracciando le diagonali dell’opera passano proprio al centro del volto e si incrociano sul naso.
Parlando di composizione, ci sarebbe una perfetta simmetria tra lato sinistro e lato destro della scena se non fosse per le rocce sul lato destro che aumentano il “peso” dei dettagli da questa parte.
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