Data di Realizzazione | 1808 |
Dimensioni | 115 x 110,5 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Galerie Neue Meister, Dresda |
Caratteristiche Chiave
- È una pala d’altare che ricorda i capolavori del passato, come l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano
- L’opera è stata acquistata dalla contessa Theresia Anna Maria von Brühl per decorare la cappella di famiglia nella città di Tetschen, ma forse Friedrich aveva già realizzato l’opera per omaggiare il re Gustavo IV Adolfo di Svezia
- La tela rappresenta Gesù crocifisso su un’alta montagna con il sole che lo illumina
- Se fossimo all’interno dell’opera ci sarebbero dei problemi con la nostra posizione di osservazione dato che per cogliere bene tutti i dettagli dell’opera ed avere nello stesso tempo una panoramica così ampia è impossibile
- La cornice dorata dell’opera è stata disegnata da Friedrich e realizzata dallo scultore Christian Gottlieb Kühn ed ha alcuni simboli della religione cristiana
Storia
La storia di quest’opera è un po’ complicata.
Stando al racconto di un amico di Friedrich, von Lilienstern, questa specie di altare sarebbe stato commissionato dalla contessa Theresia Anna Maria von Brühl per decorare la cappella di famiglia nella città di Tetschen, in Boemia.
Alla prima richiesta della donna però l’artista rifiuta perché lui dipinge soltanto quand’è ispirato.
Ma poi cambia idea perché pensa che una pala d’altare è un progetto ambizioso e vuole farlo.
Ma la madre della contessa non è d’accordo né sul prezzo richiesto per il lavoro né sul formato dell’opera: per lei il lavoro di Friedrich non dovrebbe essere messo né nella cappella di famiglia né nel loro castello.
La contessa decide comunque di pagare ed alla fine mette il lavoro dell’artista nella sua camera da letto e rimarrà nel castello di Tetschen dal 1809 fino al 1921.
Oggi è esposta nella Galerie Neue Meister di Dresda.
Fin qui tutto chiaro, ma una ricerca del 1977 cambia le carte in tavola e dimostra che Friedrich ha cominciato a lavorare a quest’opera prima di ricevere l’incarico dalla contessa.
Voleva dedicarlo a Gustavo IV Adolfo di Svezia perché il re era molto legato al mondo tedesco, sia per valori che per religione; Friedrich apprezza la figura di Gustavo e così avrebbe realizzato questa pala d’altare con un obiettivo politico/religioso.
Ma Gustavo IV poi viene deposto e forse la contessa Theresia Anna Maria von Brühl ha deciso di comprare lei l’opera dato che le piaceva.
Descrizione
In questa tela c’è una croce dorata su una montagna con Gesù imprigionato di profilo.
Tutto avviene su una montagna, mentre la parte in basso è occupta dagli abeti.
La croce è rivolta verso il sole, che sta dietro le montagne nel quadro (non sappiamo se stia sorgendo o tramontando) ed illumina Gesù.
La luce del sole mette in evidenza l’edera che sta crescendo sulla base della croce.
Questo dettaglio simboleggia il legame di Dio con la natura.
Ma la luce non si comporta in modo realistico: oscura gran parte della montagna e dà la sensazione che ci sia un’altra fonte di luce (forse mistica).
Un altro problema riguarda il punto di vista.
Se fossimo dentro l’opera sarebbe impossibile avere un colpo d’occhio del genere: siamo molto lontani ed in altezza. Da questa distanza riuscire a cogliere tutti questi dettagli è impossibile e bisognerebbe stare allo stesso livello della montagna.
Nonostante ciò, Friedrich si è concentrato moltissimo sulla natura, studiando alberi e rocce con grande precisione, per ottenere un risultato quanto più reale possibile (come nel suo famoso Viandante sul mare di nebbia).
Ma l’opera non finisce qui.
C’è la cornice dorata disegnata sempre da Frierrich ma realizzata dallo scultore Christian Gottlieb Kühn.
Ci sono alcuni dettagli cristiani che bisogna osservare:
- Alla base c’è l’Occhio di Dio chiuso in un triangolo con grano e vite, simboli dell’Eucarestia
- Più in alto ci sono delle colonne gotiche con dei rami da cui escono 5 angeli con una stella sopra il tronco centrale
Un lavoro incredibile e curato nei minimi particolari che ricorda le pale d’altare del passato (come l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano) e che trasforma una semplice tela in un mix di più generi artistici.
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