Data di Realizzazione | 1912 |
Dimensioni | 125 x 125 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Museo del Novecento, Collezione Grassi, Milano |
Caratteristiche Chiave
- La tela si trova nella Collezione Grassi, all’interno del Museo del Novecento di Milano
- La protagonista dell’opera è Luce, figlia del pittore, rappresentata mentre corre sul balcone della loro casa a Roma che si affaccia su via dei Parioli
- Giacomo Balla vuole rappresentare il movimento della bambina su tela e renderla quanto più dinamica possibile
- Sceglie una tela quadrata e taglia le figure più laterali dando la sensazione che la scena continui oltre la superficie pittorica
- Se ti concentri soltanto su una delle rappresentazioni della bambina, la scena perde di dinamicità
- Per ottenere un risultato vivace Giacomo Balla usa la tecnica pittorica divisionista
Storia
Giacomo Balla ha iniziato a realizzare questa tela nel luglio 1912 e poi, nel 1950 il collezionista Carlo Grassi l’ha comprata dal pittore.
In seguito Carlo l’ha donata alle collezioni civiche di Milano ed oggi è conservata nella Collezione Grassi, all’interno del Museo del Novecento a Milano.
Curiosità: Sulla retro di questa tela è dipinto un paesaggio che risale al 1896-1897, ma purtroppo non ho trovato delle foto. Se ne hai una lascia un commento in fondo a questa pagina ed aggiornerò l’articolo con il tuo contributo.
Descrizione
Balla con quest’opera ha un solo obiettivo: rappresentare il movimento di un soggetto su tela.
La protagonista dell’opera è Luce, la figlia del pittore.
Al tempo aveva 8 anni ed il balcone su cui sta correndo è quello della loro casa a Roma che si affacciava su via dei Parioli (da lì si vedeva anche il Parco dei Daini di Villa Borghese).
Prima di ottenere questo risultato finale, Giacomo ha eseguito diversi disegni di studio su carta, scomponendo il movimento in più fasi, realizzando le gambe di Luce in rotazione una sull’altra.
Ha eseguito questi studi dal vero perché nei disegni (e nel lavoro finale) si vede Luce che ha sempre un abito estivo e corrisponde al momento in cui Giacomo ha iniziato a realizzare l’opera, cioè luglio 1912.
In seguito anche Elica, la 2° figlia di Giacomo Balla ha confermato questo ragionamento.
Da buon pittore futurista, Giacomo Balla è sempre più interessato a capire come rendere realistico il movimento sulla tela.
Così sceglie di rappresentare sua figlia che corre, con uno spostamento continuo nello spazio.
Le linee verticali ed orizzontali del parapetto si sovrappongono alle parti del corpo di Luce, offrendo un risultato “confuso” ma dinamico.
Per ottenere ciò, Balla ha dipinto la bambina più e più volte in posizioni diverse ma ravvicinate tra loro, ripetendo sempre questi elementi:
- Testa rotonda
- Spigoli orientati in direzioni diverse
- Ginocchio e gomito piegati
- Tacco e punta dello stivaletto
Se ti concentri su ogni singola figura, l’immagine perde la sua dinamicità.
Infatti non è importante la singola rappresentazione ma la sequenza di tutte le figure, come se fosse una sequenza di fotogrammi che sovrapposti danno l’effetto della velocità.
Per rappresentare la vivacità della bambina, Balla usa colori accesi:
- Azzurro
- Verde
- Marrone
- Bianco
E così ottiene un mosaico in movimento (merito anche della tecnica pittorica divisionista che ha usato qui ed anche in altri lavori, come Lampada ad arco).
Balla ha usato anche una tela quadrata, tagliando parti delle rappresentazioni più laterali della bambina, dando la sensazione che il movimento continui verso destra oltre la scena.
Dai un’occhiata al video qui sotto per conoscere altri particolari della tela.
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