Data di Realizzazione | 1795-1815 |
Altezza | 335 cm |
Materiale | Marmo |
Dove si Trova | Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma |
Caratteristiche Chiave
- La scultura rappresenta l’eroe greco Ercole, il quale, in un momento di follia causato dal dolore sta per scagliare lontano il servitore Lica, che gli ha portato – senza saperlo – una tunica avvelenata
- L’opera è composta da un perfetto ordine geometrico e secondo alcuni critici, non mostra alcuna emozione
- Canova ha rappresentato l’istante di massima tensione, in cui Ercole ha tutti i muscoli pronti a scattare per lanciare il povero Lica, il quale invece è terrorizzato
- L’opera è stata commissionata in origine dal conte Onorato Gaetani d’Aragona, ma a seguito dell’invasione dei francesi in Italia il lavoro ha subito pause e ritardi; alla fine il committente si è tirato indietro e la scultura è stata acquistata dal banchiere Giovanni Torlonia
Storia
La scultura di Ercole e Lica è stata commissionata a Canova dal conte Onorato Gaetani d’Aragona, il quale era rimasto senza parole dopo aver visto un altro lavoro dello scultore: Adone e Venere.
Canova accetta l’incarico ed inizia a lavorarci nel 1795 a Napoli.
Realizza prima il bozzetto in cera e poi lo trasforma in gesso.
In seguito a causa di vari impegni deve spostarsi su e giù per l’Italia ed è costretto a portare con sé il modello in cera.
Nel 1796 arriva a Roma ed è pronto per scolpire il marmo, ma quello che gli arriva non lo soddisfa ed è costretto a fermarsi.
Nel 1798 i francesi occupano Roma ed iniziano a saccheggiare tutta la città.
Arrivano anche da Canova e trovano il calco in gesso di Ercole e Lica e trovano subito un legame con la loro storia (secondo i francesi Ercole è il simbolo della Francia che sconfigge Lica, il simbolo dell’antico potere della monarchia).
Durante questi anni i francesi attaccano più parti d’Italia, rendendo difficile il lavoro di Canova, finché non vengono sconfitti dagli austriaci nel 1799 a Verona.
Trascorso tutto questo tempo, il committente originale della scultura – Onorato Gaetani – non ne vuole sapere più nulla e Canova cerca qualche altro interessato per completare il lavoro.
E così arriva la famiglia Torlonia: loro sono banchieri di origini francesi che abitano a Roma da tantissimi anni.
È in particolare Giovanni Torlonia ad accettare il lavoro di Canova nel 1801, pagandolo 18.000 scudi.
Lo scultore può rimettersi a lavorare sul lavoro non compiuto e lo completa nel 1815 (ci ha messo più di 10 anni a terminarlo perché Canova comincia a soffrire di forti dolori che gli impediscono di lavorare il marmo).
Oggi questo lavoro si trova nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
Descrizione
Prima di descrivere l’opera, devo raccontarti il mito di Ercole e Lica.
Ercole è un famosissimo eroe della mitologia greca, passato alla storia per la sua forza leggendaria. Un giorno è in viaggio con sua moglie Deianira per raggiungere Ceice, un loro amico. Lungo il percorso devono attraversare un fiume. Qui incontrano Nesso, un centauro (una creatura mitologica con il corpo di un cavallo e busto d’uomo) che si offre di accompagnare la donna.
Nesso si innamora di Deianira e cerca di rapirla, ma Ercole glielo impedisce. Nesso, prima di morire, dona alla donna alcune gocce del suo sangue, dicendole che potrà usarlo per preparare una pozione che farà innamorare Ercole di lei per sempre (in realtà è un inganno e si tratta di un veleno letale).
Tempo dopo Ercole si innamora di Iole e quando Deianira lo viene a sapere, decide di preparare la pozione con il sangue del centauro. Una volta pronta, la versa su una veste di Ercole e chiede a Lica, il loro fedele servitore, di portarla al marito.
Ercole la indossa e così il veleno gli finisce nella pelle, facendola bruciare e facendolo impazzire dal dolore. Non riuscendo più a controllarsi, prende Lica e lo scaraventa lontanissimo, facendolo precipitare in mare, dove si trasforma in uno scoglio.
Quando Deianira scopre che il sangue di Nesso in realtà era veleno, il dolore è troppo forte e muore. Ercole, nel tentativo di scampare alla tortura si lancia tra le fiamme, ma viene salvato dalla dea Atena che lo porta sull’Olimpo, dove diventa immortale.
La scultura di Canova è un lavoro di pereftta geometria.
Ercole è rappresentato nel momento della massima potenza, scolpito mentre prende Lica dal piede, pronto a lanciarlo.
L’innocente cerca di salvarsi come può, tentando di aggrapparsi all’altare dietro l’eroe e la pelle del leone che sta a terra, ma è tutto inutile.
Curiosità: La pelle del leone è un simbolo ricorrente nelle rappresentazioni di Ercole. Si tratta della pelle del leone di Nemea, sconfitto dall’eroe greco durante una delle Dodici Fatiche.
Lica è sospeso per aria e lo vediamo per un ultimo istante prima di essere catapultato in mare.
Si nota una torsione ad arco che dona alla composizione una grande energia che raggiunge il suo culmine nel volto di Lica (terrorizzato) e quello di Ercole (arrabbiato e pieno di dolore).
Curiosità: Per realizzare quest’opera Canova si è ispirato a diversi lavori dell’antichità: i Colossi del Quirinale, l’Ercole Farnese ed il Laocoonte del Vaticano, ma anche il gruppo di Achille e Troilo.
Scopri altre curiosità su quest’opera con il video qui sotto.
Domande Frequenti Sull’Ercole e Lica di Canova
Ercole e Lica di Canova si trova nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
Ercole e Lica di Canova non ha un significato simbolico, ma secondo i francesi Ercole rappresenta il loro popolo che abbatte la vecchia monarchia, rappresentata da Lica.
Ercole e Lica sono due personaggi della mitologia greca. Ercole è un eroe dall’incredibile forza che ha sconfitto mostri ed avversari potentissimi, mentre Lica è il servitore di Ercole e di sua moglie Deianira. Lica, senza saperlo, ha consegnato ad Ercole una tunica avvelenata da indossare che l’ha condannato a morte.
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