Data di Realizzazione | 1511-1512 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 320 x 194 cm |
Tecnica | Olio su tavola (poi trasportato su tela) |
Dove si Trova | Pinacoteca Vaticna, Città del Vaticano |
Caratteristiche Chiave
- La tavola è stata commissionata da Sigismondo de’ Conti per omaggiare il miracolo che ha permesso di salvare la sua casa a Foligno da un attacco con una palla infuocata
- La tavola è stata trasportata poi su una tela per mantenerla in ottimo stato nel 1802. In quel caso è stata restaurata
- Nella scena i protagonisti sono la Vergine Maria e Gesù Bambino; in basso a sinistra ci sono San Francesco d’Assisi e San Giovanni Battista. In basso a destra ci sono San Girolamo e Sigismondo, il committente dell’opera
- Sullo sfondo si vede una città (potrebbe essere Foligno) ed una palla infuocata che sta cadendo sulla città, ricordando il miracolo che ha permesso il salvataggio della casa del committente
- Oggi l’opera è esposta nella Pinacoteca Vaticana della Città del Vaticano
Storia
Il dipinto è stato commissionato da Sigismondo de’ Conti, il segretario di Papa Giulio II per ricordare il miracolo che ha salvato la sua casa a Foligno da un evento non molto chiaro (forse un fulmine o una palla infuocata lanciata da una macchina da assalto).
È stata la 1° pala d’altare a Roma dipinta da Raffaello.
Una volta che l’ha completata viene messa sull’altare maggiore della Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma poiché nell’abside c’è la tomba di Sigsimondo.
Nel 1565, Anna Conti, una monaca nipote del donatore fa trasferire il lavoro nella chiesa di Sant’Anna a Foligno.
Nel 1797 viene rubata da Napoleone durante l’occupazione francese e viene portata al Louvre, a Parigi.
Arriva qui in pessime condizioni e viene trasferito su tela.
Per far in modo che l’opera resistesse all’umidità della pittura, è stato aggiunto olio e biacca.
Questo restauro è stato eseguito da Francois Toussain Hacquin ed è stato messo per iscritto nel 1802, diventando uno dei documenti più importanti della storia del restauro.
La Madonna di Foligno viene riportata in Italia da Antonio Canova nel 1816.
In seguito Papa Pio VII decide di tenerlo a Roma ed esporlo nella Pinacoteca Vaticana, dove si trova ancora oggi.
Tra il 1957 ed il 1958 l’opera è stata restaurata ancora una volta da Cesare Brandi.
Curiosità: Il 24 gennaio 1989 la tela è stata attaccata da un uomo su una sedia a rotelle con dell’olio infiammabile. Stava per bruciarla con un accendino ma è stato fermato dalla sicurezza.
Descrizione
I protagonisti principali della Madonna di Foligno Raffaello sono la Vergine Maria e Gesù Bambino.
Lei indossa un vestito con i colori tradizionali rosso ed azzurro.
Sono appoggiati su un aureola a disco e tutt’intorno ci sono degli angeli serafini quasi trasparenti come il cielo.
Sotto di loro si vede un paesaggio naturale con una città (forse Foligno) con sopra un arco luminoso ed una palla infuocata che sta per colpirla.
È un riferimento al miracolo che ha salvato la casa di Sigsimondo, il committente dell’opera.
In basso a sinistra ci sono San Giovanni Battista e San Francesco d’Assisi. Entrambi hanno in mano una croce.
Dall’altro lato c’è San Girolamo, riconoscibile dal leone tranquillo accanto a lui (secondo la leggenda San Girolamo lo ha tranquillizzato togliendogli una spina dalla zampa).
Lui sta presentando a Maria un uomo inginocchiato.
Lui è Sigsimondo, il committente dell’opera. È reso alla perfezione, con un volto anziano e ricco di dettagli.
Al centro dell’opera c’è un piccolo angelo che guarda verso l’alto ed ha tra le mani una tavoletta senza iscrizioni.
Tutti i protagonisti sono collegati tra loro dagli sguardi:
- San Giovanni guarda verso di noi coinvolgendoci nella scena
- e San Francesco guardano verso Maria e Gesù Bambino
- La Vergine guarda verso Sigismondo
- Sigismondo (e San Girolamo) ricambia lo sguardo della Vergine
Curiosità: Raffaello non dipinge Gesù Bambino consapevole della sua missione tra gli uomini. Sembra piuttosto un bambino come altri che si smuove cercando di sfuggire al solletico che gli sta facendo la Vergine Maria per giocare con lui.
Ispirazione
Per alcuni dettagli Raffaello sembra essersi ispirato ad altri artisti.
Infatti la Vergine Maria ricorda molto quella ritratta nell’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci.
Gesù Bambino invece assomiglia a quello presente nel Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti.
Scopri di più su quest’opera nel video qui sotto.
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