Data di Realizzazione | 1921 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 203,9 x 174 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Museum of Modern Arts (MoMA), New York |
Storia
Nel 1920 Picasso fa un viaggio a Roma e qui vede alcune delle creazioni di Michelangelo Buonarroti e si lascia influenzare dai corpi possenti dei suoi protagonisti (come si vede nella Creazione di Adamo).
Un anno dopo a Fontainbleau realizza questa tela chiamata Tre donne alla fontana.
Picasso è nella fase della sua carriera in cui è interessato a grafica e scenografia. Nel 1925 si sta avvicinando al Surrealismo e cerca di dare un suo contributo rappresentando corpi che assomigliano a sculture e con altri particolari tipici di questa corrente artistica.
Oggi questa tela si trova al MoMA di New York.
Descrizione
Prima di realizzare questa tela, Picasso ha fatto tanti schizzi con le tre donne protagoniste. Le ha dipinte in ogni variante possibile nell’estate del 1921.
In questo caso le protagoniste sono tre donne attorno ad una piccola fontana.
Hanno mani, piedi e braccia sproporzionate rispetto al resto del corpo. Più che delle persone sembrano delle sculture.
Indossano delle tuniche bianche (sono dei chitoni) che ricordano molto gli abiti dell’antica Grecia, caratterizzate da pieghe verticali ed allineate come i templi classici.
Stesso discorso per alcuni particolari del loro corpo, con il naso allineato alla fronte, un ulteriore richiamo alle sculture antiche (per non parlare del seno scoperto della donna di sinistra e quella in fondo, altra citazione classica).
Sembrerebbe un quadro antico, ma Picasso ribalta tutto dipingendo:
- Corpi che sembrano staccati
- Teste (quasi) di manichino
- Donne che al posto del volto sembrano indossare delle maschere
Picasso usa colori caldi per questo lavoro:
- Marrone tendente all’arancio: Per lo sfondo e dettagli in primo piano
- Bianco/grigio e nero: Per le vesti delle protagoniste
- Rosa tendente al bruno: Per la pelle delle donne
Ogni particolare è semplificato in modo geometrico, come si vede soprattutto nei dettagli del collo e delle braccia delle protagoniste.
Le tre donne sono gigantesche ed occupano tutto lo spazio pittorico, rendendo impossibile distinguere il paesaggio circostante. Oltre a loro si intravede soltanto un’anfora in alto a destra su una roccia.
Curiosità: Non c’è traccia di acqua nella scena. La donna in secondo piano ha la mano aperta come se stesse giocando con dell’acqua, ma non c’è alcuna traccia di questa.
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