Data di Realizzazione | Metà del 5° secolo a.C. |
Altezza | 212 cm |
Materiale | Originale: Bronzo (perduto) Copie: Marmo |
Dove si Trova | Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Copia più famosa) |
Caratteristiche Chiave
- Il Doriforo di Policleto è una delle più importanti sculture dell’arte greca; l’originale è andato perduto, mentre molte altre copie si trovano dei musei di tutto il mondo
- Doriforo in greco vuol dire “portatore di lancia” ed infatti la scultura rappresenta un atleta (forse Achille) che ha in mano una lancia
- È una scultura molto importante perché teorizza il canone di Policleto, il quale aveva elaborato matematicamente le perfette proporzioni del corpo in una scultura (la testa è un ottavo dell’altezza, il busto è tre ottavi della struttura e metà di tutta l’altezza è occupata dalle gambe)
- È una scultura in stile dorico, quindi è statica ed è ben equilibrata e piantata a terra. Segue una struttura a chiasmo (ad incrocio), dove la gamba destra tesa corrisponde al braccio in tensione, mentre la gamba sinistra è rilassata come il braccio destro
- La copia più celebre e conosciuta del Doriforo è in marmo e si trova nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Storia
La scultura orignale è stata realizzata da Policleto, forse nella metà del 5° secolo a.C. mentre si trovava nel Peloponneso.
Con molta probabilità doveva rappresentare Achille con in mano una lancia (doriforo in greco vuol dire “portatore di lancia).
È una scultura molto importante perché Policleto – prima di mettersi all’opera – ha eseguito una serie di misurazioni e calcoli cercando il perfetto rapporto matematico tra le parti anatomiche del corpo umano.
Le sue scoperte sono state riportate nel trattato del Canone, ma che è andato perduto. Per fortuna è stato un documento così importante che è stato citato più volte nel corso dei secoli.
Secondo Policleto, una volta stabilita la misura di un dito o della testa, è possibile calcolare con precisione tutto il resto.
Nel cas del Doriforo:
- Testa è ⅛ dell’altezza
- Busto occupa ⅜ della struttura
- ½ è occupato dalle gambe
La scultura è stata un successo fin dall’antichità ed oggi esistono tante copie e versioni diverse.
La scultura originale è perduta.
La replica più famosa si trova a Napoli, completa in ogni sua parte; peccato che manchi la lancia. La scultura è stata trovata in degli scavi vicino al Vesuvio, nella palestra Sannitica il 12 giugno 1797.
Oggi esistono più di 30 copie del Doriforo. Altre famose versioni si trovano:
- Kunsthistorisches Museum di Vienna, con frammenti di copie
- Nel Braccio Nuovo dei Musei Vaticani
- Nelle Gallerie degli Uffizi: qui ci sono due statue complete ed un torso in basalto verde
- Pergamonmuseum e Metropolitan Museum con frammenti della testa
Descrizione
Nota: La descrizione della statua che stai per leggere è quella della copia conservata a Napoli.
Il Doriforo è in piedi e sembra che stia camminando in avanti.
Il braccio sinistro è disteso lungo il corpo, mentre il braccio destro è sollevato verso la spalla.
Nella mano sinistra stringeva la lancia (che è andata perduta).
Tutto il peso del corpo cade sulla gamba destra, mentre la gamba sinistra è piegata all’indietro.
Il Doriforo è diventato famoso per la sua struttura compositiva, celebre ed utilizzata fino al Rinascimento.
Quello di Policleto è un lavoro di ricerca di armonia ed equilibrio, infatti la scultura è elaborata con una struttura a chiasmo (è una struttura incrociata) dove si alternano la posizione di braccia e gambe.
Tutto è lavorato nei minimi dettagli:
- I fasci muscolari del deltoide sinistro si muovono in reazione al braccio che si alza
- Il quadricipite femorale della gamba destra si tende per sostenere tutto il peso del corpo
Per osservare tutti i dettagli della statua bisogna guardarla da di fronte. In questo modo le ombre mettono in risalto gli occhi (senza pupille), la base del naso e le labbra.
I capelli sono realizzati con piccole incisioni con ombre leggere che mostrano le singole ciocche.
Policleto, con il suo Doriforo ha realizzato un’opera eccezionale in stile dorico: una figura statica, ben piantata al suolo che mantiene l’equilibrio alternando flessioni e tensioni muscolari. La gamba destra sostiene tutto il peso e si irrigidisce, mentre la spalla sinistra si contrae cercando di sollevare la lancia.
Domande Frequenti sul Doriforo
Il chiasmo del doriforo è un principio compositivo con cui la figura è stata strutturata. La gamba destra su cui scarica il peso del corpo corrisponde al braccio in movimento. Il braccio attaccato al busto corrisponde alla gamba di sostegno.
La statua si chiama Doriforo perché rappresenta un portatori di Lancia. In greco doriforo vuol dire “portatore di lancia”.
Nel Doriforo il baricentro della figura si trova solo su una gamba; nel Diadumeno il baricentro della scultura si trova al centro tra le gambe.
Il Doriforo originale è andato perduto. La copia più famosa della statua è stata trovata negli scavi nella Palestra Sannitica a Pompei.
Il Doriforo rappresenta Achille con in mano una lancia.
Doriforo in greco significa portatore di lancia.
Il Doriforo è una scultura in stile dorico: è un fantastico esempio di personaggio statico e con equilibrio saldo e definito.
Il Doriforo è importante perché è la prima scultura che risolve con matematica le proporzioni del corpo ed il dilemma dell’equilibrio con una struttura a chiasmo.
Il Doriforo originale è stato realizzato in bronzo con tecnica a cera persa. Le copie giunte fino a noi sono in marmo.
Il Doriforo è un importante modello di arte classica perché rappresenta con rapporti di proporzioni il corpo di un atleta (forse Achille) in perfetto equlibrio. Policleto ha stabilito un canone con cui è possibile definire le proporzioni del corpo che sarebbe stato molto utilizzato in seguito.
Non si sa con certezza dove sia stato creato il Doriforo. Il suo autore, Policleto, forse si trovava nel Peloponneso quando lo ha realizzato.
Nell’arte greca, le sculture che rappresentavano atleti, déi e guerrieri mitologici erano spesso nudi, così da poterne esaltare i muscoli e la perfezione dei loro corpi.
Il Doriforo fu realizzato intorno alla metà del 5° secolo a.C.
Il Doriforo teorizza il canone di Policleto perché presenta una perfetta proporzione delle parti del corpo:
– Testa è ⅛ dell’altezza
– Busto occupa ⅜ della struttura
– ½ è occupato dalle gambe
Il Doriforo di Policleto originale è andato perduto.
La posa del Doriforo è detta a chiasmo.
Il Doriforo di Policleto è alto 2 metri e 12 centimetri.
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