Data di Realizzazione | 1497 |
Altezza | 2,03 m |
Materiale | Marmo |
Dove si Trova | Museo Nazionale del Bargello, Firenze |
Caratteristiche chiave
- L’opera è stata commissionata dal cardinale Raffaele Riario dopo aver scoperto che una statua che aveva comprato del Cupido dormiente era un falso (realizzato da Michelangelo)
- La statua rappresenta Bacco, il dio romano del vino, ubriaco e con in mano una coppa (con del vino); dietro di lui c’è un satiro seduto che approfitta della condizione del dio per rubargli l’uva che ha nella mano sinistra
- Il particolare del satiro è stato molto apprezzato perché – oltre ad essere molto realistico – ci spinge a girare intorno alla statua per scoprire tutti i particolari dell’opera
Storia
Il Bacco di Michelangelo è una delle poche sculture del Buonarroti di tema profano e non religioso.
A richiederla è stata il Cardinale Raffaele Riario, nel 1496 per una serie di curiose coincidenze.
Poco tempo prima, infatti, il cardinale ha comprato una statua di un Cupido dormiente che gli è stata venduta come un antico lavoro ritrovato a seguito di uno scavo archeologico.
Una volta fatto analizzare, però, scopre che si tratta di un ottimo falso.
Decide di indagare e manda Jacopo Galli, il suo agente, a scoprire chi è stato l’autore di questa scultura.
Jacopo comincia a lavorare sul caso ed arriva a Firenze, da Michelangelo Buonarroti.
È stato lui a realizzare quest’opera, senza sapere però che le sue sculture venivano spacciate per autentiche opere antiche.
Jacopo Galli porta Michelangelo a Roma, perché il cardinale lo vuole conoscere.
E quando si incontrano, Riario gli offre un lavoro.
Deve realizzare una statua in stile antico: un Bacco.
Michelangelo accetta ed impiega esattamente un anno per portare a termine l’incarico (da luglio 1496 a luglio 1497).
Anche se è la prima volta che lavora su un’opera dovendo rispettare le caratteristiche della statuaria classica, il risultato finale è incredibile.
Ma poi – non si sa per quale ragione – il cardinale Riario rifiuta il lavoro. Forse ha cambiato idea e non vuole più lavori del genere nella sua collezione.
Per fortuna la statua non viene messa via, anzi, decide di prenderla Jacopo Galli per metterla dentro la sua casa a San Lorenzo in Damaso.
Nel 1571-1572 viene comprata da Francesco I de’ Medici per 240 ducati e così finisce a Firenze. In seguito viene spostata negli Uffizi e poi alla fine nel Museo del Bargello una volta che viene messa in ordine tutta la collezione di statue nel 1865.
Oggi è ancora esposta lì.
Descrizione
Il protagonista della statua è Bacco, il dio del vino.
Michelangelo lo rappresenta ubriaco e con una coppa di vino in mano.
Dietro di lui c’è un piccolo satiro seduto su un tronco, che approfitta della situazione per assaggiare di nascosto l’uva che Bacco ha nella mano sinistra.
Curiosità: La presenza del satiro non ha una funzione simbolica, ma ci spinge a girare intorno alla statua (e non guardarla solo di fronte) per osservare tutti i dettagli.
Il satiro è rifinito nei minimi dettagli ed è stato molto apprezzato dai colleghi di Michelangelo perché è molto realistico.
Parlando di realismo, Bacco è reso alla perfezione nella sua ubriachezza: è incerto ed oscilla; anche la sua espressione è tipica di un ubriaco e lascia trapelare qualche allusione sessuale.
Bacco in testa ha una ghirlanda con foglie di vite e grappoli d’uva.
E, nella mano sinistra – la stessa con cui regge l’uva – mantiene una pelle di tigre o leopardo (sono animali legati a Bacco) che simboleggia la liberazione dell’anima umana dal mondo terreno.
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